Franco Olivero ZONA FRANCA

010

Quando un album è magico, c’è poco da dire, si dovrebbe abbassare la luce nella propria stanza, chiudere le imposte, inforcare le cuffie e ascoltare.
Quando un album fa viaggiare l’anima non c’è modo migliore per comprenderlo che perdersi in esso e la ZONA FRANCA di Olivero è un non luogo che ad ogni traccia fa sentire sempre più a casa.

Elegante, di stile e suadente, questo è il trittico ideale per cominciare a raccontare a chiunque un’opera che lascia che il jazz, la propensione compositiva alla cinematografia e alcune spruzzate di world music, possano essere chiavi interpretative di un meccanismo sperimentale e musicale che si muove con la precisione di un orologio in una dimensione dall’ampio respiro evocativo.
Si torna indietro nel tempo – senza peccare di nostalgia o revisionismo artistico – agli anni ’70, dove i generi erano liquidi, si fondevano e raffreddandosi costituivano forme solide nuove da poter riplasmare nei live o successivamente; ci si riappropria del nostro tempo grazie a un jazz moderno, di classe, che si insinua sottopelle e non lascia andare l’ascoltatore con le sue venature prog e malinconicamente (a volte) etniche.
Ci si cala in  rarefatte atmosfere oniriche, meta teatrali, grazie a un gusto quasi ambient delle composizione che permettono ai sogni di spaziare gioiosi dinanzi agli occhi.
Il flauto di Olivero è ipnotico e irrequieto, nonostante la sua dolcezza, un’irrequietezza emotiva, empatica, che cattura imbrigliandosi nel sax, con cui il nostro alterna.
Un album pieno di sentimenti, il più delle volte inaspettati e ritrovati.

ALex
The B.B. Dog

Lascia un commento

Crea un sito o un blog gratuito su WordPress.com.

Su ↑